La mogio del Picolit friulano


Alcuni dei vini dolci italiani: Picolit friulano. Moscato di Chambave dolio
Val d'Aosta Vln Santo toscano. Recioto veneto e Passito di Pantelleria siciliano.

In Italia, grazie anche alle condizioni climatiche favorevoli, si produce un'ampia gamma di vini dolci e passiti. Il più prestigioso, forse, per la propria rarità è il friulano Picolit. La sua peculiarità sta già nel vitigno: al momento della vendemmia, quando i grappoli sono maturi, si presentano con pochi chicchi di uva aggrappati a graspi spogli. Questo fenomeno è causato dalla sterilità del polline che feconda solo rari fiori femminili; si tratta cioè di "aborto florealeDi conseguenza gli zuccheri a disposizione dei fruttidella pianta si concentrano per ogni grappolo solo nei pochi chicchi giunti a maturazione; è evidente, quindi, che la resa dell'uva per ettaro è notevolmente bassa. Nel corso della sua storia il Picolit ha vissuto momenti di notorietà, per poi scomparire per secoli. Si sa infatti che era presente nell'antichità in quanto era conosciuto dai Romani, e poi non se ne hanno notizie fino al Settecento, secolo in cui era apprezzato presso le corti più importanti d'Europa, come quelle di Francia e d'Inghilterra. Non era venduto in capaci recipienti, ma in ampolle, per sottolineare quanto fosse prezioso. Nell'Ottocento del Picolit non se ne fa menzione, ma riappare negli anni Sessanta del secolo scorso. Da quel momento ha luogo una nuova rinascita, e il vino gode di una stabile notorietà.
Quello prodotto nei Colli Orientali del Friuli, in particolare, presenta colore paglierino con sfumature dorate; profumo intenso, fiorito, con sentori di frutta matura; il sapore è amabile o dolce, pieno, ricco e ben strutturato.

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