BAROLO ODDERO



C'è un motto in tutta la pubblicistica dell'antica casa vinicola dei fratelli Oddero. Dice: « Saremo lieti di farvi visitare i vigneti e le nostre cantine, dove si vinifica come un tempo, con gli antichi metodi tradizionali dei nostri avi, e di farvi degustare vini pazientemente invecchiati per voi ». In queste semplici parole c'è tutta l'ospi-i.ilità, la gentilezza, la garbata signorilità e il calore umano di questi produttori di un Barolo superbo (e non solo di Barolo, ma di una vasta gamma di vini albesi: Barbaresco e Nebbiolo, Barbera d'Alba, Dolcetto d'Alba e Freisa). La casa vinicola (preferisco, nel caso specifico, parlare di « casa » e non di azienda) è stata fondata nel 1878 e da diverse generazioni la famiglia Oddero ha dedicato la propria attività alla vitivinicoltura e alla vinificazione delle proprie uve con una passione e una competenza che lentamente ma inarrestabilmente hanno finito per trionfare, occupando i primissimi posti nell'eccelsa produzione di grandi vini piemontesi. Di padre in figlio si sono tramandati l'arte, la poesia e l'operosità del vignaiuolo delle Langhe. Oggi ne sono titolari Giacomo e Luigi Oddero: Giacomo, il più anziano, laureato in farmacia, appassionato di problemi vitivinicoli, è impegnato in prima persona nel settore pubblico per valorizzare sempre più l'enologia albese; il più giovane, Luigi, si è diplomato enotecnico presso la scuola famosa di Alba, e dirige l'azienda agricola e le cantine in La Morra. La proprietà copre circa 45 ettari, di cui una metà a vigneto specializzato in terreni situati nelle migliori posizioni dei comuni di La Morra, Monforte, Castiglione Falletto e Trezzo Tinella. I loro vigneti portano nomi famosi in zona, sono il Bricco Plaustra, il Convento di Santa Maria, le Rocche, Cerequio, Fontanazza e Borgata Fiori. La vite è tenuta a filare, che sembra essere il miglior sistema di allevamento per la zona albese. Ma è anche la profonda conoscenza delle tecniche di vinificazione e di invecchiamento dei nobilissimi vini albesi che permette ai fratelli Oddero di produrre e di presentare bottiglie in grado di competere con quelle dei migliori vini del morido. Quale altro vino - ditemi, ne sarò felice - può essere altrettanto nobile, asciutto e austero, vigoroso e « concettuoso », o possedere cosi eccezionale armonia, ed emanare profumi così intensi e intrisi del ricordo delle rose appassite? Ditemi ancora, quale altro vino può darmi l'estasi della quiete e della riflessione?

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