BARBARESCO CONTRATTO


La Casa Vinicola Giuseppe Contratto è tra le più antiche e note del Piemonte enoico. Porta, come una bandiera, il nome del suo fondatore che la costituì nel 1867 a Canelli, cuore di uno dei più famosi vini italiani, il Moscato d'Asti. Sotto Alberto Contratto, che la diresse per oltre cinquantanni, l'azienda si sviluppò ulteriormente e iniziò l'esportazione dei propri vini in tutto il mondo. Ai giorni nostri è un altro Alberto alla guida, non smentendo l'abitudine delle grandi famiglie di vitivinicoltori di alternare, di generazione in generazione, i nomi di battesimo. Caratteristica di questa azienda, a sottolineare la serietà tecnica di conduzione, è di produrre vini da vigneti di proprietà nelle varie zone tipiche: a Canelli e Nizza Monferrato per il Moscato naturale d'Asti e il Moscato d'Asti spumante (o Asti Spumante), a La Morra per il Barolo, a Treiso per il Barbaresco. Forse il vino di maggior fama della Contratto è uno Spumante brut, da uve pinot vinificate secondo il metodo classico champenois; ma ho voluto porre l'accento su questo Barbaresco che, a mio parere, si pone come esempio di alta qualità e di genuina tipicità. Treiso è, con Neive e Barbaresco, uno dei tre comuni (oltre a una piccola parte di quello di Alba) che compongono la zona tipica di questo famoso vino piemontese che sta muovendosi da una posizione di stallo, incontrando sempre più favore presso il pubblico dei consumatori essendo meno impegnativo del Barolo, suo fratello di vitigno (dell'uno e dell'altro le uve sono nebbiolo). Il Barbaresco Contratto venne scelto a rappresentare con pochi altri (Pinot Grigio Angoris, Orvieto secco Antinori, Corvo Bianco, Pomino Fresco-baldi, Lambnisco Reggiano, Castel del Monte Rivera, Chianti Classico Folonari, Barolo Fontanafredda, Amarone Bolla e Sfursat Negri) i vini italiani nell'ormai famoso wine-tasting tenutosi il 2 giugno 1977 all'Hotel Pierre di New York, organizzato da « Civiltà del bere » in occasione della presentazione del primo numero dell'edizione americana « Italian Wines & Spirits ». E l'accoglienza della stampa specializzata americana per questo classico Barbaresco fu strepitosa.

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