CA' LONGA ROSSO OLTREPÒ PAVESE


Casalunga è una frazione di San Damiano al Colle, appena sopra Stradella, quasi al confine tra la provincia di Pavia e quella di Piacenza, e quindi tra la Lombardia e l'Emilia; San Damiano, un aereo balcone naturale sull'azzurra pianura padana, posto com'è sul crinale che separa il versante del Rio Marsinola da quello del Rio Rile. E da quel balcone amenissima è la vista, per cui gode di giusta fama. Ma non soltanto per la privilegiata posizione San Damiano è borgo nobilissimo (non più ormai per i suoi due antichi castelli, oggi ridotti a ruderi inglobati in recenti costruzioni), bensì anche per la generosità dei suoi vitigni e quindi per l'eccellenza dei vini. Purtroppo questa eccellenza e questa naturale generosità stanno montando la testa ai vignaiuoli oltrepadani. Non a tutti, certamente; ma sono in tanti, compresi gli ultimi arrivati e gli sprovveduti, a credere di essere i depositari esclusivi dei segreti dell'enologia. Così che, potendosi fregiare della DOC, o sonnecchiano sul ricordo di gloriose annate (il 1964 e il 1971, sopra tutte), o spacciano per buone ignobili porcherie. Fortunatamente per noi ci sono ancora persone serie anche nell'Oltrepò Pavese, e in molte altre regioni vinicole italiane di grande vocazione. E a San Damiano, da oltre un secolo, tramandandosi le pratiche enologiche di padre in figlio, ci sono i Brega con il Ca' Longa, un rosso tipico degno in tutto della DOC. Chi scrive li conosce bene i vini dell'Oltrepò Pavese avendo loro dedicato una lunghissima ricerca conclusasi alla fine del 1974 con la pubblicazione di un volume nel quale ne sono stati schedati 206, tra bianchi, rosati e rossi. E quindi so distinguere tra pressappochismo e vera abilità. E che io abbia allora visto giusto nell'esaltarne alcuni indicandoli nel libro al controesame del lettore attento, ho potuto avere controprova due anni dopo nella serata finale di degustazione svoltasi all'Enoteca regionale lombarda della Certosa di Pavia per la proclamazione del miglior Rosso Oltrepò Pavese. Il più alto punteggio (ed erano ben 44 i degustatori: sommelier, enologi, enotecnici, giornalisti specializzati, semplici appassionati) lo ha ottenuto proprio il Ca' Longa - e lo si è scoperto alla fine quando alla bottiglia « numero 7 » (le bottiglie, alle degustazioni, sono sempre anonime) venne data una paternità. Anni fa questo vino si segnalava anche per una deliziosa etichetta: rappresentava un cane che riportava la preda al cacciatore. Quella di oggi è grafica e fredda. Ma dentro, nella bottiglia, il vino è caldo e generoso, l'ideale per scaldare le vene nelle dure giornate invernali, davanti al camino scoppiettante.

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