BARBACARLO MAGA


Barbacarlo è una delle tre sottodenominazioni del Rosso Oltrepò Pavese DOC (le altre due sono il Buttafuoco e il Sangue di Giuda), c per il disciplinare la zona tipica comprende in tutto o in parte alcuni comuni dell'Oltrepò. Ma per il battagliero Lino Maga il vero, unico e autentico Barbacarlo è soltanto il vino della sua vigna, in località Barbacarlo di Broni. I Maga - dice il polemico produttore - sono da secoli originari di Broni. E c'è una valle, quella che conduce alle sorgenti termali di Recoaro, subito a sud verso le colline, che si chiama appunto valle dei Maga. In questa valle sorge una collina il cui lato esposto a mezzogiorno è vitato, e il suo terreno ha caratteristiche morfologiche precise e ben diverse da quelle dei luoghi circostanti. Quella dorsale collinosa, ripida e quasi sabbiosa, ha un nome antico che appare sulla mappa catastale del comune di Broni sin dal 1886: quel nome è « Barbacarlo », come chiaramente è scritto sul foglio XXIII. Non è dunque un nome di fantasia dato di recente a un vino, ma un nome geografico. Prima si chiamava « Porei »; era un fondo di pertiche milanesi 54,5 e tale è rimasto. Nel 1886 Porei fu chiamato « Barbacarlo » dai nipoti di Carlo Maga, loro benefattore, morto nel 1897. Barba, in molti dialetti, significa appunto zio. Di qui il nome; di qui la documentazione, sino a prova contraria, dell'unica - come sostiene Lino Maga - origine del vino Barbacarlo. La riproduzione della mappa catastale il vignaiuolo l'ha stampata in controetichetta, sul retro della bottiglia. L'etichetta invece dice, inchinandosi alla legge attuale, « Rosso Oltrepò Pavese DOC Barbacarlo » su più righe. Ha dovuto farlo, anche se ha annotato nella controetichetta che il suo è il Barbacarlo della località Barbacarlo di Broni, per distinguerlo dagli altri vini di stessa denominazione. La sua è una lunga battaglia; dura da anni e forse durerà ancora, e magari, alla fine, sarà battaglia persa (è stato persino offerto al Maga di aggiungere al « suo » Barbacarlo la qualificazione di classico, pur di farlo recedere: ma non ha accettato). Gli altri produttori, naturalmente, sostengono che il nome « Barbacarlo » va dato a tutti quei vini che presentano le stesse caratteristiche organolettiche e identici processi di vinificazione da uve provenienti dal territorio segnato nel disciplinare. Non so come terminerà l'annosa questione. Per parte mia, mi tolgo il cappello, e ammiro, insieme col suo vino eccellente, l'uomo aggrappato da sempre alla valorizzazione del suo cru, identico, di generazione in generazione, anche nella fatica.

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