FRANCIA


La Francia è il paese che produce la maggior varietà di grandi vini del mondo. Anche se si riuscisse a contare fino all'ultima goccia di pioggia e si rivoltasse ogni zolla di terreno, resterebbe comunque il mistero di quale sia quella caratteristica nazionale che fa della Francia la regina del vino.
La Francia non possiede soltanto dei buoni vigneti, ma li studia, li classifica, li controlla. La classificazione. a partire dalle vigne migliori, è iniziata circa duecento anni fa. Negli ultimi 70 anni, questo studio ha assunto un carattere più dettagliato in risposta al crescente interesse mondiale in campo sia enologico, sia di tutela del consumatore.
Si è cominciato con l'Appellatoli d'Origine Contrólée che ha delimitato l'uso del nome Roquefort al formaggio fatto e invecchiato in una certa zona, con un certo metodo, da latte di pecora. Lo stesso principio si applica a ogni denominazione di vino: delimitazioni di area, di metodo e di varietà di uve. La legge prevede anche la massima resa per ettaro e la gradazione minima. Le AOCs (o, in breve, ACs) sono amministrate dall'Institut National des Appellations d'Origine (INAO).
Fin dall'inizio, nel 1973 la seconda più importante categoria di vini francesi è stata quella dei Vins de Pays: un programma ben congegnato e di grande successo per soddisfare l'orgoglio locale e le aspirazioni per quello che in passato era un semplice vino da tavola, venduto solo secondo gradazione e prezzo. I Vins de Pays possono scegliere tra definizioni più o meno vincolanti, ma come gruppo costituiscono la base di future possibili denominazioni. Tra questa categoria e quella più elevata si colloca quella molto meno numerosa dei Vins Délimités de Qualité Supérieure (VDQS). In sostanza, questo è il banco di prova per i vini (spesso promossi da Vins de Pays) aspi¬ranti al grado di AC. Non tutti però vi aspirano realmente, né mai lo faranno. Esistono buoni coltivatori, infatti, che preferiscono avere una maggiore libertà di manovra di quella che l'AC consentirebbe loro.
Questo Atlante non tenta di riprodurre i limiti imposti dalla legge a ogni regione vinicola francese: considera infatti l'appassionato di vini piuttosto che il legislatore.

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