Le gradazioni delle birre

Sono diversi i sistemi impiegati per classificare il tenore alcolico di una birra.
In Italia il parametro di riferimento principale non riguarda il grado alcolico bensì quello saccarometrico, che indica la quantità in grammi di zuccheri contenuti in 100 ce di birra prima della sua fermentazione. Secondo la legislazione italiana le birre vengono suddivise in cinque categorie: analcoliche (da 3 a 5 gradi saccarometrici), light (da 5 a 11), normali (da 11 a 13), speciali (da 13 a 15), a doppio malto (oltre i 15 gradi saccarometrici). Si deve tenere presente che 3-4 gradi saccarometrici corrispondono a un grado alcolico. Una birra normale, pertanto, avrà un grado alcolico oscillante fra i 3,1 e i 3,7 gradi. In altri Paesi, ad esempio negli Stati Uniti, viene indicato sull'etichetta il peso dell'alcol espresso in percentuale. Dal momento che il peso specifico dell'alcol è minore di quello dell'acqua, i valori risultano più bassi rispetto ai corrispondenti parametri volumetrici comunemente utilizzati per il vino, che vengono invece adottati dai produttori canadesi e olandesi. Un ulteriore metodo, imperniato su una scala a base 1000, è a-dottato in Gran Bretagna. Qui una birra con il 3,2% di alcol in peso e il 4,0% in volume avrebbe un peso specifico di 1040; dividendo le ultime due cifre per quattro si ottiene un risultato (10) che fornisce la misura approssimativa dei gradi alcolici secondo questa scala, chiamata "Plato", utilizzata anche in Germania.




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