Come degustare la birra


La birra è uno dei più grandi e antichi piaceri della vita. Per degustarla appieno non serve molto. Solo tre semplici sensi: la vista, l'olfatto e il palato. La vista per valutare colore, schiuma e brillantezza del prodotto, l'olfatto per goderne il profumo e il palato per assaporarne il gusto.
Il colore varia a seconda della birra ed è determinato dal tipo di orzo, dall'acqua e dal metodo di produzione. Le sostanze che danno il colore sono contenute nella scorza dell'orzo, ma per cederlo hanno bisogno di reagire con i componenti salini dell'acqua. È a questo punto che interviene il metodo di produzione con due passaggi: la caramellizzazione (il procedimento che porta a mutare gli zuccheri in una sorta di liquido denso e vischioso), che avviene durante la cottura, e l'ossidazione dei tannini e degli stessi zuccheri, chiamati insieme a dare il tocco finale.
La brillantezza, cioè la trasparenza, si ottiene invece eliminando i lieviti e le sostanze proteiche. È una caratteristica che con il passare del tempo ha assunto sempre più importanza. Bisogna però dire che più una birra è brillante, più perde in pastosità (la sua densità gradevole al palato) e in corpo (il sapore dato alla birra dall'estratto non fermentato e composto dalle sostanze formatesi durante la miscelazione del malto). La pastosità è una delle caratteristiche fondamentali della birra e richiede un buon equilibrio tra brillantezza e corpo. Per quanto riguarda il gusto, deve risultare il più possibile franco e deciso. Inoltre non bisogna mai dimenticare due suoi elementi caratteristici: il primo è l'amaro che non deve lasciare gusti residui ed essere gradevole; il secondo è la schiuma che, quando è densa, tradisce la presenza di una birra molto pastosa.




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