
VERMENTINO DEI RECORD
Assieme al Cannonau è l'uva simbolo della Sardegna. In pochi decenni ha decuplicato la sua estensione sull'isola. E pian piano sta conquistando estimatori in tutto il mondo. La sua morte7 Abbinato al pesce
Il Vermentino bianco - la specificazione è d'obbligo vista l'esistenza di una varietà a bacca nera, prevalentemente presente in Toscana - appartiene a quella schiera di vitigni che potremmo definire tirrenici, oppure dell'alto Mediterraneo occidentale. La loro diffusione si estende nei territori costieri (spesso, però, incuneandosi anclie profondamente verso l'interno) della Toscana, della Liguria, della Provenza, del Languedcx-Roussillon e della Catalogna, oltre a Corsica e Sardegna. Riguardo il nome attribuito al Vermentino si contano varie interpretazioni etimologiche, solitamente alquanto nebulose, nessuna delle quali è in grado di spiegare in maniera convincente perché sia chiamato in questo modo. Forse l'unica interpretazione a cui dare buon credito è quella espressa da Giusi Mai nardi: «di nome potrebbe col legarsi a "vermene ", che significa ramoscello giovane, sottile e flessibile. Deriva dal latino verbena
e si trova usato spesso in letteratura, anche da Dante Alighieri nella Divttut Cottimtdid». La Sardegna può vantare una ricchezza am-pelografica difficilmente ripetibile. La coscienza di possedere così tante cultivar autoctone di qualità ha protetto l'isola dall'invasione recente di Cabernet, Merlot, Syrah e Chardonnay.
Come il Cannonnau e il Carignano o il Torbato e la Monica, anche il Vermentino - considerato oggi insieme al Cannonnau l'emblema della viticoltura isolana - non è indigeno. I primi scritti che riferiscono della sua presenza sull'isola risalgono agli ultimi decenni del XIX secolo, ma non si può garantire che in precedenza non fosse presente sotto altro nome. Anche se sulla sua origine si contappongono diverse teorie, per quanto riguarda il suo arrivo in Sardegna non sembrano esservi molti dubbi: il tragitto quasi unanimemente
riconosciuto è Liguria-Sardegna, passando per la Corsica. Approdo naturale del vitigno è stato quell'angolo nord-orientale dell'isola denominato Gallura, corrispondente al territorio della nuova provincia Olbia-Tempio.
Da quell'angolo ristretto, il Vermentino ha lentamente colonizzato tutta l'isola con successo sempre crescente. Oggi, nel mondo, il occupa poco più di 7000 ettari, di cui 4000 in Italia e circa 2800 nella sola Sardegna, vale a dire più di un terzo della sua superficie totale.
Fino agli anni Sessanta, il Vermentino era presente solo in provincia di Sassari e rappresentava solo l’1% delle vigne regionali, mentre oggi tocca circa l'8%. Negli ultimi periodi della storia viticola sarda, mentre l'estensione vitata si è considerevolmente ridotta, solo il Vermentino ha avuto un costante incremento degli impianti.
Nessun commento:
Posta un commento